Pensione di cittadinanza fino a 780 euro per i pensionati a basso reddito

Pensione di cittadinanza fino a 780 euro per i pensionati a basso reddito

Previdenza

13/02/2019



Alcune prime informazioni in attesa della circolare Inps

PARTICOLARITA'

La pensione di cittadinanza rappresenta l'equivalente del reddito di cittadinanza (Rdc) per le persone che hanno più 67 anni.

A partire da 67 anni di età il Rdc diventa pensione di cittadinanza, più precisamente il passaggio avviene quando tutti i componenti del nucleo familiare hanno almeno 67 anni. Quindi, per i già beneficiari del Rdc, l'assegno si trasformerà – senza alcuna domanda – in pensione di cittadinanza dal primo giorno del mese successivo a quello di compimento dei 67 anni di età del componente più giovane del nucleo familiare.

La pensione di cittadinanza spetterà dal prossimo mese di aprile 2019 alle persone con più di 67 anni che si trovano in determinate condizioni economiche.

Il requisito anagrafico di 67 anni resterà in vigore per gli anni 2019 e 2020 mentre dal 2021 è già previsto che sarà adeguato agli incrementi legati all'aspettativa di vita che, di biennio in biennio, non potrà superare i tre mesi.

I requisiti di reddito e patrimoniali per accedere alla pensione di cittadinanza sono gli stessi del Rdc, e mentre il Rdc può durare 18 mesi rinnovabili la pensione di cittadinanza non ha scadenza se permangono i requisiti previsti per il suo godimento. 

La finalità della pensione di cittadinanza è sostenere i pensionati che vivono sotto la soglia di povertà e che hanno un indicatore della situazione economica equivalente Isee familiare inferiore a 9.360 euro, se si risiede in abitazione in affitto. In altri casi, la soglia non dovrà superare 7.560 euro.

Perché 780 euro mese lorde? La soglia Istat al di sotto della quale in Italia, si è considerato in una situazione economica di povertà.

 

REQUISITI

Avere più 67 anni. Se si vive in un nucleo familiare questo deve essere costituito da soli over 67 anni.

Reddito familiare Isee non superiore a 7.560 euro se si abita in casa di proprietà, aumentato a 9.360 euro se si abita in affitto. Questo dato dovrà essere evidenziato chiaramente nella Dsu, la dichiarazione sostitutiva ai fine Isee.

Tale soglia viene moltiplicata per la scala di equivalenza che prevede un valore di moltiplicazione pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementata di 0,40 punti per ogni ulteriore componente della famiglia e di 0,2 per ogni componente minorenne. In ogni caso non potrà essere superiore a un valore massimo di 2,1.

Il patrimonio immobiliare, fatta eccezione della prima casa di proprietà, non può superare i 30mila euro.

Il patrimonio finanziario (conti correnti, risparmi e altro) non deve essere superiore a 6.000 euro, che diventano 8.000 euro in caso di una coppia di pensionati.

In pratica un nucleo familiare composto da una sola persona con pensione pari al trattamento minimo (513,01 euro mensili), ha un reddito di 6.669,13 euro. In assenza di altre componenti di reddito, il suo Isee sarà pari al reddito e avrà diritto alla pensione di cittadinanza fino a raggiungere i 630 euro mensili o 780 euro se abita in una casa in affitto

Per una coppia che vive in casa di proprietà, il reddito di riferimento dovrà essere inferiore a 10.584 euro. Infatti utilizzando la scala 1,4 si otterrà 7.560 euro, limite per poter accedere alla pensione di cittadinanza.

Nessun componente deve risultare intestatario a qualunque titolo o avere la piena disponibilità di autoveicoli immatricolati per la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta di pensione di cittadinanza, oppure autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati per la prima volta nei due anni precedenti. Sono esclusi i mezzi soggetti ad agevolazione fiscale in favore di persone di disabilità.

Nessun componente della famiglia deve risultare intestatario a qualunque titolo o avere la piena disponibilità di navi o imbarcazioni da diporto.

Per la pensione di cittadinanza occorre avere la cittadinanza italiana o di uno dei Paesi della Ue. Il beneficiario può essere un familiare titolare di diritto di soggiorno (anche permanente) o cittadino extra Ue titolare di un permesso di soggiorno europeo per soggiornanti di lungo periodo.

Oltre al requisito della cittadinanza (o dei permessi di soggiorno), è necessario poter vantare la residenza in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 continuativi. Il termine temporale di decorrenza del biennio continuativo decorre dal momento della presentazione della domanda della pensione di cittadinanza.

 

GLI IMPORTI

La pensione sarà erogata in via continuativa, senza sospensione, se permangano i requisiti.

Un pensionato che vive solo in affitto - senza casa di proprietà - percepisce una pensione di cittadinanza di 780 euro mese lordo, di cui 150 euro da destinare per il pagamento dell'affitto (630 + 150 euro mese lorde). 

Il valore complessivo annuo è pari a 9.360 euro lordi annui (7.560 euro lordi annui + 1.800 euro lordi annui di supporto per i nuclei in affitto o sostengano un mutuo per acquisto o edificazione della propria abitazione.

Un pensionato che vive da solo – in casa di proprietà – e riceve solo una pensione di invalidità civile o assegno sociale o pensione minima o pensione di reversibilità o pensioni inferiori a 630 euro riceverà, in sostituzione, la pensione di cittadinanza di 630 euro al mese.

Una coppia di pensionati che vive in un appartamento in affitto riceverà una integrazione in modo che possono avere a disposizione 1.032 euro lorde mese. In quest'ultimo caso il contributo affitto – pari a 150 euro mensili – viene riconosciuto in capo al nucleo familiare. Nel caso in cui dovessero abitare in casa di proprietà, il reddito mensile scenderà a 882 euro mese lorde.

La pensione di cittadinanza è esente da impostazione fiscale e la durata del beneficio deve intendersi continua se permangono i requisiti soggettivi richiesti.

Nel caso di più componenti, l'importo sarà suddiviso in parti uguali tra i componenti del nucleo familiare. In altri termini, la pensione di cittadinanza si pone come obiettivo quello di elevare i redditi bassi ai valori minimi stabiliti dal decreto, tale da consentire il raggiungimento di un valore non inferiore a 630 euro lorde mese.

Secondo una interpretazione più estensiva del decreto che dovrà essere confermata dai decreti e dall'iter attuativo, la pensione di cittadinanza può costituire un'integrazione di trattamenti pensionistici già percepiti fino alla cifra massima spettante a seconda delle specifiche del beneficiario.

L'assegno sarà corrisposto per 12 mensilità.

 

DOMANDA

Dal sito del ministro del Lavoro la pensione può essere richiesta agli uffici di Poste italiane o ai Caf convenzionati con Inps o on line in un sito dedicato a partire dal 6 marzo 2019.

Se non sarà utilizzato entro il mese successivo a quello di erogazione – che avverrà con una carta acquisti – il mese successivo sarà decurtato del 20% (massimo 156 euro). Dopo sei mesi invece sarà ritirato l'intero ammontare della pensione di cittadinanza non speso sarà ritirata.

La pensione di cittadinanza è un provvedimento di natura assistenziale. Il decreto non indica in modo dettagliato la procedura di concessione e la convivenza con una pensione di vecchiaia o altre tipologie di pensione. Sarà quindi importante aspettare la conversione in legge e verificare le istruzioni che verranno fornite al riguardo dalle circolari Inps.

 

a cura di Fnp Cisl Lombardia

Emilio Didonè – Milano, 13 febbraio 2019

 

Fonti:

Il Sole 24 Ore, GUIDA FACILE ALLE PENSIONI

sito GUIDAFISCO

sito TPINEWS