Infermiere di comunità a San Tomaso a Bergamo, da un’idea del sindacato dei pensionati 

Infermiere di comunità a San Tomaso a Bergamo, da un’idea del sindacato dei pensionati 

Fnp Cisl Bergamo

15/07/2021



Nato tre anni in forma sperimentale, sala e ambulatorio oggi sono un servizio ufficiale dell’azienda ospedaliera Papa Giovanni di Bergamo

L’infermiere di comunità a Bergamo, nel quartiere di San Tomaso, è stato riconosciuto tra i presidi territoriali dell’ospedale Papa Giovanni. Sala e ambulatorio sono stati inaugurati ufficialmente il 9 luglio, presso il Centro ricreativo per la terza età San Tomaso, in via Caprera 17. Due infermieri saranno presenti il mercoledì e il venerdì, dalle 9 alle 15. 

Il progetto dell’infermiere di quartiere, nato da un’idea del sindacato dei pensionati, era, in realtà, già attivo da tre anni in forma sperimentale, grazie a una collaborazione con istituto Palazzolo. Il personale infermieristico era garantito in forma gratuita dall’istituto. Il presidio di Infermiere di Comunità ora diventa un servizio ufficiale dell’azienda ospedaliera. 

Infermiere di comunità a San Tomaso: il progetto

Che cos’è l’infermiere di quartiere? Detto anche infermiere di famiglia e di comunità, è una figura pensata per dare assistenza sul territorio, in modo particolare ad a anziani e adulti con patologie, soli o privi di sostegno assistenziale adeguato; a persone senza fissa dimora ma anche a pazienti dimessi dall’ospedale e convalescenti.

Spiega Roberto Corona, segretario Fnp Cisl di Bergamo e “anima” del progetto: 

“Tre anni fa abbiamo sottoscritto un protocollo per far partire preso il centro terza età di San Tomaso  il progetto dell’infermerie di quartiere, cioè un punto di riferimento sul territorio per prestazioni infermieristiche, attività di educazione sanitaria e prevenzione, integrato da servizi domiciliari innovativi ed esami strumentali, con competenze professionali di eccellenza e con una capacità di risposta adeguata e personalizzata al bisogno dell’utente”. 

L’idea era nata qualche anno prima, dopo aver studiato la composizione anagrafica del quartiere di San Tomaso: 7.000 residenti, dei quali ben 2.000 oltre i 65 anni, e fra loro più di 600 che vivono soli e presentano diverse fragilità. Così, da epicentro della sperimentazione, San Tomaso diventa riferimento  per una città che vuole offrire un welfare di comunità nel quartiere urbano.