Le voci dei pensionati lombardi nella diretta del mattino del 2 dicembre

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02/12/2020



La riforma sanitaria, i problemi della pandemia, il ruolo dei territori

I sindacati dei pensionati lombardi, Spi Cgil Fnp Cisl e Uilp Uil hanno chiamato a raccolta iscritti e cittadini nell'evento on line di mercoledì 2 dicembre. Parlano i pensionati, questo il titolo dell'iniziativa, è stata una lunga diretta on line che ha tenuto incollati agli schermi segretari, rappresentanti dei territori, esperti, al mattino e al pomeriggio. Si è parlato della pandemia, di sanità, di non autosufficienza in un dibattito aperto che ha coinvolto tutte e tre le sigle sindacali.

Nella diretta di questa mattina Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl Lombardia, ha introdotto il dibattito sulla sanità regionale ricordando la difficile situazione della Lombardia. I sindacati dei pensionati, ha ricordato Didonè, hanno spesso anticipato bisogni e problemi scaturiti della pandemia e li hanno condivisi sia nel rapporto istituzionale con Regione Lombardia, sia in diversi comunicati stampa. I sindacati hanno preceduto molti, dopo il 20 febbraio, consigliando a chi operava nelle proprie sedi di stare a casa, prima ancora che venisse annunciato l'hastag #iorestocasa.

Emilio Didonè: il sindacato ha anticipato i tempi

Alla notizia della delibera sulle Rsa del 7 marzo, che consentiva l'ingresso a malati Covid, i sindacati subito commentavano come non praticabile quella soluzione. La drammatica situazione nelle Rsa sarebbe presto stata ripresa dai media e in questo, come in molti altri casi, la denuncia dei sindacati è stata determinante. Persino il suggerimento di ospitare i pazienti non più malati gravi in Covid hotel è stato avanzato nella primavera 2020 proprio da sindacati.

Emilio Didonè ha però ricordato che, a peggiorare le conseguenze della pandemia, è stata l'assenza di una medicina di prossimità nella regione: il polo territoriale delle Asst, stabilito dalla legge 23, in realtà non è mai partito. Le lacune di un sistema sanitario troppo concentrato sulla centralità degli ospedali si sono fatte sentire ma, osserva Didonè, criticare il sistema lombardo sembra una lesa maestà. Polemiche, personaggi importanti della politica, voci che negano o deviano il discorso si sollevano tutte le volte che si sottolineano i punti deboli, pur evidenti, della sanità regionale.
La Lombardia ha visto 20 mila morti per Covid. Il sistema sanitario è caduto dopo pochi giorni nella prima ondata e non ha retto neppure alla seconda. Ha detto Didonè: 

“Siamo in tempo a intervenire, ma ma dobbiamo farlo adesso”.

Pandemia e sanità

Interventi dai territori delle tre sigle sindacali hanno confermato quanto sia lacunosa la sanità territoriale e quanto questo incida sulle conseguenze della pandemia. Giacomo Arrigoni, Uilp Uil, ha ricordato il valore del rapporto con gli enti locali e di utilizzo più autentico della sussidiarietà, che “invece è stata usata solo per produrre rendita e non per valorizzare le eccellenze”.

Manuela Vespa, Cgil Lombardia, ha ripercorso la storia degli interventi legislativi sulla sanità in Lombardia e ha detto che tuttora “manca una regia del territorio”. “Nessuno vuole penalizzare il privato”, ha detto Vespa, anche in ambito sanitario, ma “il problema è definire i capire i ruoli tra pubblico e privato”.

Caterina Delasa, segretaria generale Fnp Cisl Bergamo, ha ripercorso i mesi dolorosi della prima ondata nella bergamasca. I bergamaschi erano increduli, mai pensavano che il sistema sanitario, che pure era noto per delle eccellenze, non avrebbe retto alla diffusione del virus. Più di seimila morti in un solo mese danno la dimensione della tragedia nella prima ondata ma anche ora, pur se non numeri minori, la provincia non è immune.
Le testimonianze dei territori, nel corso della mattina, sono proseguite con Antonio Dal Verme di Uilp, Maria Nella Cazzaniga dello Spi .

Le conclusioni della mattina sono state affidate a Carmelo Barbagallo, segretario nazionale Uil pensionati. 
Che cosa è successo in Lombardia? Ha esordito Barbagallo. La regione è stata vittima del liberismo sfrenato. “Avevamo sanità pubblica, equo canone, trasporto pubblico a prezzi politici” ma nel tempo le logiche del profitto hanno soverchiato le esigenze pubbliche.

All'evento Parlano i pensionati Tg3 Lombardia ha dedicato un servizio nell'edizione delle 14.