116117 numero unico regionale per le cure non urgenti attivo da oggi in Lombardia

116117 numero unico regionale per le cure non urgenti attivo da oggi in Lombardia

Sanità

20/07/2020



È il servizio analogo a quella che era la guardia medica. Didonè: ci aspettiamo molto di più di un numero unico su indicazione europea di cinque anni fa

116117 è il numero unico operativo da oggi, 20 luglio, in Lombardia, per le richieste di cure non urgenti. Il numero è stato presentato ufficialmente in conferenza stampa questa mattina, da Giulio Gallera, assessore al Welfare e Alberto Zoli, direttore generale di Areu Lombardia e Fabrizio Polverini, responsabile del servizio.

Giulio Galleria ha annunciato che 116117 copre i servizi di continuità assistenziale, che molti conoscono con il vecchio nome di Guardia Medica: è gratis e si può chiamare, da qualsiasi dispositivo telefonico:

  • nei giorni feriali, dalle 20 della sera alle otto del mattino
  • a tutte le ore del giorno e della notte il sabato e la domenica.

Alberto Zoli ha aggiunto che il numero assolve alle richieste sanitarie che non sono destinate al pronto soccorso ma che, per orari e giorni, non possono essere esaudite dal medico di famiglia. Ha poi ricordato che il numero gestirà anche i trasporti sanitari e prevede un servizio di interpretariato, per turisti e cittadini stranieri. Al centralino risponde personale dedicato, non un risponditore automatico e la sede del servizio è unica per tutta la regione ed è collocata all'interno del Grande Ospedale Metropolitano Niguarda.

116117: a Brescia tra una settimana

La nota di Lombardia Notizie specifica che 116117 sostituisce i numeri verdi - circa un centinaio – attivi nelle diverse Ats lombarde. In base a quanto annunciato oggi, il servizio è già attivo, a eccezione per la provincia di Brescia, nella quale è previsto a partire dalla settimana prossima. 

Alberto Zoli ha spiegato che il numero 116117 è la risposta alle indicazioni europee del 2007 e del 2009 sulle cure mediche non urgenti. Il numero è stato poi assegnato al ministero della Salute e sono stati necessari il patto per la Salute 2014-2016 e l'accordo Stato-Regioni del novembre 2016 per vederne l'applicazione.
Compito del centralino, ha specificato Zoli, è di natura informativa e operativa: per dare informazioni e consulti medici e per gestire eventuali fasi di terapie e prescrizioni mediche.
In conferenza stampa si è parlato di un'indicazione dei tempi di attesa, stabilita a livello nazionale: la telefonata non potrà attendere più di due minuti, nel 75 per cento dei casi.

Sindacato dei pensionati: non si vede un progetto coerente

Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl Lombardia, commenta: 

"Anziché procedere programmando una serie di interventi coerenti con l'avvio della rete di medicina territoriale (sempre abbiano intenzione di procedere), ecco l'annuncio mediatico in pompa magna dell'ennesimo numero unico per “fumo” negli occhi e tirare a campare fino a fine agosto.... Per ora non si vede il progetto di riordino della sanità lombarda, ma solo spot e annunci, ormai quasi giornalieri”.
I numeri unici sono indicazioni europee di anni fa  e su questo siamo anche in forte ritardo, ma ora che finalmente salta fuori si procede senza poi modificare e migliorare il servizio di guardia medica ai cittadini. Purtroppo ho il vago sospetto che pur di difendere e giustificare il proprio operato, dalla legge 23 alla presa in carico fallimentare della cronicità, dagli interventi in emergenza Covid alle liste di liste d'attesa delle cure interrotte, forse Regione Lombardia si sta affrettando a mettere in campo delle misure "diversive".
“Questa avrebbe già dovuto esserci da qualche anno secondo le indicazioni Ue, e Regione Lombardia, forse per tirare a campare e salvaguardare l'attuale impianto, che coinvolge importanti interessi economici anche privati, continua nella sua politica sanitaria di sempre senza ancora affrontare programmazione di domanda e offerta, medicina territoriale, rapporti di interesse tra pubblico e privato”.