Non autosufficienza e RSA

Non autosufficienza e RSA

Informa

08/06/2020



Informa 01-2020

“In Lombardia le strutture residenziali assistenziali (Rsa) per anziani sono mediamente costose, dislocate a macchia di leopardo nei territori lombardi e, in tempi normali, hanno lunghe lista di attesa” – dichiara Emilio Didonè – “un tema delicato che coinvolge tante persone e famiglie. E, purtroppo, in questo Paese ogni Regione va per conto suo perché manca ancora una legge quadro nazionale che metta ordine nel sistema”

Il nuovo report anno 2020 “Non autosufficienza e Rsa”, a cura del Dipartimento Welfare Fnp Cisl pensionati Lombardia, è pubblicato e lo trovate in calce alla pagina web.

Il report anno 2020 “Non autosufficienza e Rsa” si riferisce ai dati in consuntivo al 31 dicembre 2019. In particolare, il report esamina e analizza nei particolari le 708 strutture Rsa, disseminate nelle province lombarde, e cerca anche di aprire una finestra su altri sistemi assistenziali disponibili per gli anziani non autosufficienti.

“Ci siamo affidati solo a fonti ufficiali e certificate per non cadere vittime di informazioni scorrette e non verificabili, pertanto, le nostre fonti sono i dati pubblicati da Regione Lombardia, dalle Ats, dalle Carte dei Servizi delle stesse Rsa. Al riguardo, i dati raccolti sono poi stati ulteriormente verificati e approfonditi con le testimonianze delle famiglie, degli operatori in prima linea e dai contatti diretti con alcuni responsabili di Rsa”.

“Lo scenario che abbiamo analizzato offre spunti di qualche preoccupazione – continua il segretario generale Emilio Didonè – “le Rsa hanno mediamente costi altissimi a carico delle famiglie e lunghe liste di attesa. Rette e servizi non sono omogenei di provincia in provincia. I posti letto con una compartecipazione pubblica della spesa sono diminuiti mentre sono aumentati i posti con rette a totale carico delle famiglie”

“Siamo di fronte a un quadro di offerta molto frammentato che non è in grado oggi di rispondere pienamente a una domanda di servizi in crescita continua. Siamo il secondo Paese più vecchio al mondo, e in Lombardia sono circa 367.000 gli anziani over 65 anni con limitazioni funzionali che necessitano di cure e assistenza continua.

 

Alcuni numeri del report “Non autosufficienza e Rsa” anno 2020

Rsa, posti letto.

Al 31 dicembre 2019, i posti letto disponibili nelle Rsa lombarde, cioè i posti letto autorizzati/abilitati, sono 64.431, un più 951 posti letto rispetto al 2018.

Mentre calano ancora i posti letto contrattualizzati - riconosciuti da Regione Lombardia con regolare contratto e finanziati, in parte, dal Fondo Sanitario Regionale – che sono fermi a 57.603, un meno 901 posti letto rispetto al 2017 e 2018.

Ovviamente le Rsa con i posti letto contrattualizzati sono le più gettonate dalle famiglie. Qui la Regione Lombardia contribuisce alla spesa della retta con una cifra variabile, che tiene conto della condizione sanitaria dell'ospite ricoverato in Rsa. La Regione applica la classificazione SOSIA, e tramite una scheda di osservazione intermedia di assistenza contribuisce a parte della retta giornaliera con: 52 € per i malati di Alzheimer, 49 € per i SOSIA 1-2 (più gravi), 39 € per i SOSIA 3-4-5-6, 29 € per i SOSIA 7-8 (meno gravi).

In un “mercato” di domanda in crescita, molte Rsa hanno ritenuto opportuno aumentare l'offerta proponendo posti letto solventi, a totale carico della persona e famiglia. Infatti, nel 2019 i posti letto solventi sono aumentati di ben 1.742 unità, arrivando al totale di 7.102. Un'ulteriore opzione, ma quasi obbligata per gli anziani che non dovessero trovare posto in altro modo nelle Rsa contrattualizzate. I posti letto solventi sono a totale carico della persona e famiglia con un costo medio in Lombardia di 84,15 € giorno.

Rsa, il costo per le famiglie.

Il costo rette alberghiere delle strutture socio assistenziali sono un tema molto delicato. In assenza di vincoli normativi, le tariffe possono variare anche di molto nelle Rsa lombarde. Abbiamo verificato che: la differenza va da una retta minima media di 51,22 € giorno nell'Ats Montagna ad una retta media massima di 93,40 € giorno nell'Ats Città Metropolitana di Milano.

La Fnp Cisl pensionati Lombardia ha calcolato che la spesa sostenuta da una persona ricoverata in una Rsa lombarda, e/o dai suoi familiari, ammonta a circa 24.000€ anno. E' bastato moltiplicare la retta media minima giornaliera nella nostra regione (66,08 € giorno) per 365 giorni. Se poi si passa a moltiplicare questa somma per il totale dei posti letto autorizzati (64.431), vediamo che la spesa complessiva in Lombardia, a carico delle persone e famiglie, ammonta a circa 1,5 miliardi di euro. Nei casi di persone indigenti che non possono pagare le rette delle Rsa intervengono anche i Comuni lombardi, con una quota che non è stato possibile determinare con precisione.

Oltre ad affrontare rette molto salate una volta ricoverato l'anziano, prima le famiglie sono costrette a superare la prova delle liste di attesa, peregrinando da una Rsa all'altra Rsa in attesa di un posto letto. Secondo il nostro report, tre Ats hanno una media oltre le 150 persone in attesa (Brescia, Bergamo, Brianza), due oltre 100 (Montagna, Milano) e le altre tre Ats meno di 100 persone (Insubria, Pavia, Valpadana).

Spesa per la non autosufficienza domiciliare con gli assistenti familiari

In Lombardia, gli assistenti familiari – le comuni “badanti” - regolarmente assunti sono 72.759 si stima circa i 40% del totale, mentre gli irregolari si stima siano circa 109.138, per un totale di circa 181.897. Considerando il costo un costo a carico della famiglia pari a circa 17.000 € lordi all'anno, si può valutare che il costo complessivo per tale comparto può arrivare a circa 3,1 miliardi di euro anno. Possiamo quindi stimare che, complessivamente, le famiglie in Lombardia spendono ogni anno per l'assistenza dei propri familiari a domicilio con assistenti familiari (circa 3,1 mld/€) e per i ricoverati in Rsa (circa 1,5 mld/€), pertanto complessivamente la spesa per le famiglie è circa 4,6 mld/ di Euro all'anno. 

Manca una legge quadro nazionale sulla non autosufficienza

Giuseppe Redaelli e Pietro Cantoni del Dipartimento Welfare di Fnp Cisl Lombardia, che hanno curato il rapporto 2020 nei particolari, sottolineano che: “nell'ambito delle politiche sulla non autosufficienza la Lombardia soffre in maniera cronica di una frammentazione su più livelli. Diversi sono i soggetti istituzionali in capo ai quali sono demandate queste politiche, diverse sono anche le risposte messe in campo dagli attori di policy. Persino il bisogno e le condizioni dell'utente sono misurati con scale differenti”.
Emilio Didonè, segretario generale di Fnp Cisl Lombardia, aggiunge: “occorre una razionalizzazione del sistema, con percorsi omogenei in tutte le regioni del Paese. Manca una legge nazionale “cornice” che entri nel merito della non autosufficienza, dei servizi minimi da garantire e di come garantirli. Non è possibile che nel secondo Paese più vecchio al mondo si continui a rimandare il tema della vecchiaia e della non autosufficienza. Da tempo i sindacati confederali dei pensionati sostengono la necessità di una legge in tal senso altrimenti la sfida della non autosufficienza ha tutte le premesse per diventare una vera e propria bomba sociale”.

Continua Didonè “L'aspettativa di vita cresce in Italia, ma aumentano gli anziani malati e malati gravi. Se guardiamo al futuro, sappiamo che le generazioni prossime saranno composte da un numero sempre minore di figli, con stipendi più bassi. Come potranno queste famiglie, da sole, a farsi carico dei loro anziani?”

Nota di redazione: Rsa e Covid-19

Il prossimo numero di “Informa Fnp” sarà dedicato alla situazione delle Rsa in emergenza Covid -19. I dati riportati in questo numero sono aggiornati al 31 dicembre 2019 e pertanto fotografano la situazione in Lombardia prima dell'emergenza sanitaria causata dal virus Covid-19.

 

Per informazioni: 

Emilio Didonè, Segretario Generale Fnp Cisl Lombardia- email: pensionati_lombardia@cisl.itemilio.didone@cisl.it o recarsi presso la struttura Fnp e Cisl più vicina.

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