Negoziazione sociale in Lombardia ed emergenza sanitaria

Negoziazione sociale in Lombardia ed emergenza sanitaria

Informa

23/09/2021



Su Informa 2/2021 i dati del 2020 sulla contrattazione territoriale

Il numero di Informa di settembre 2021 è dedicato alla negoziazione sociale in Lombardia. Come ogni anno, è il dipartimento Welfare di Fnp Cisl Lombardia a tirare le fila di un lavoro che, sui territori, è svolto dalla Cisl e dal sindacato dei pensionati con ottimi risultati. 

Nel 2020 sono stati firmati dalla Cisl accordi: di questi, 208 (il 41,68%) sono stati raggiunti in Lombardia. Il buon risultato della contrattazione nella regione conferma la tendenza degli anni precedenti, pur in una situazione di emergenza sanitaria come quella del 2020 che, ha visto, per alcuni mesi dell’anno, lo svolgersi degli incontri con le istituzioni solo in modalità on line. 
Dei 208 accordi siglati, 182 sono stati firmati a livello comunale, 9 sono gli accordi intercomunali (Unione di Comuni, Ambiti distrettuali dei Piani di Zona), 8 a livello provinciale e interprovinciale (Province e ATS), mentre quelli sottoscritti a livello regionale sono stati 4. La popolazione complessiva beneficiaria di tale azione negoziale territoriale è stata di 3,3 milioni, corrispondente al 33,11% della popolazione lombarda.

Il rapporto sulla negoziazione sociale 

Le quattro intese sottoscritte con Regione Lombardia comprendono 2 accordi quadro sui criteri di accesso agli ammortizzatori sociali in deroga a causa degli effetti causati dall’epidemia Covid-19, un accordo sulla costituzione del fondo di anticipazione sociale di 5,5 milioni di euro, e uno per l’introduzione della misura pacchetto famiglia, con contributo di 500€ per il pagamento di una rata del mutuo prima casa o per l’acquisto di strumentazione tecnologica per la didattica on-line. 

Anche per il 2020, si conferma la tendenza a negoziare di più nei comuni piccoli, con meno di 10 mila abitanti. 

I territori sindacali di Brescia, Pavia e Lodi, e Monza Brianza Lecco sono quelli dove la contrattazione territoriale ha prodotto il maggior numero di risultati. In totale, l’87,5% degli accordi ha interessato la sfera comunale, toccando argomenti vari. Durante la gestione della fase di emergenza, per esempio, hanno riguardato ammortizzatori sociali e crisi aziendali, consegna pacchi alimentari, farmaci e materiale scolastico, distribuzione buoni spesa, messa in sicurezza delle strutture residenziali e semiresidenziali. Con la ripresa e le relative riaperture si è discusso di scuole, trasporti, centri sociali/culturali, turismo, organizzazione centri estivi/Grest, acquisto Dpi, servizi di counselling psicologico, progetti di socialità e di contrasto alla solitudine.

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