ATTIVITÀ FORMATIVE

La formazione nella Fnp-Cisl Lombardia

TEMPO DI CAMBIAMENTO

L’intera società vive fasi di cambiamento che attraversano le questioni politiche, economiche, culturali ed etiche: anche il Sindacato, come tutti i corpi sociali, si ritrova al bivio tra la tentazione di difendersi con le rassicuranti certezze del passato e il coraggio di investire nella ricerca di nuovi percorsi. Per non essere a sua volta travolta da tali cambiamenti, la Cisl nel 2013 ha scelto la strada di un’autoriforma della sua articolazione territoriale e, in tale contesto, la formazione permanente è uno strumento prezioso al quale affidarsi per governare il nuovo senza esserne sopraffatti: non un’operazione di facciata, ma una “rivoluzione copernicana” che sposta ogni scelta del Sindacato e le sue risorse migliori dai vecchi centri di governo ai nuovi centri di servizio. Questo, in sostanza, quanto afferma il documento presentato alla recente Assemblea Organizzativa Regionale della Fnp lombarda e approvato dal Consiglio Generale del 21 dicembre 2015. La credibilità di una Cisl che si rinnova deve essere rafforzata anche da una politica formativa che rivede il suo ruolo e i suoi percorsi per sostenere la crescita culturale, gestire i processi del cambiamento organizzativo, rafforzare la capacità di intervento sulle politiche negoziali e concertative sul territorio.

IL RECENTE PASSATO

Nel periodo successivo, la nostra Fnp ha molto operato nel settore della formazione, con un programma tra i più intensi dentro la FNP Nazionale.

L’Ufficio Formazione è stato coinvolto in numerosi corsi: alcuni sono stati organizzati su richiesta dei Territori o in collaborazione con essi; altri sono stati invece promossi direttamente dal livello regionale su temi di interesse comune, come i cambiamenti normativi nei rapporti con gli Enti Locali o la contrattazione sociale. Il criterio che ha guidato l’azione dell’Ufficio Formazione Regionale è stato quello della sussidiarietà: sostenere le iniziative e integrarle laddove necessario, senza forzature né imposizioni sulle attività dei diversi Territori.

In tal modo, moltissimi assistenti e quadri della Fnp Lombardia (o aspiranti tali), con una significativa e crescente presenza femminile, hanno potuto aggiornare il loro sapere e il loro saper fare. Partendo dalle specifiche esigenze rilevate dalle Segreterie Territoriali, i momenti formativi hanno coinvolto due grandi componenti: i coordinatori RLS e gli agenti sociali. Per i primi, gli approfondimenti hanno riguardato vari aspetti organizzativi, in particolare il ruolo del Coordinatore, la progettualità, il proselitismo, l’esercizio della leadership e il lavoro di squadra; con i secondi sono state affrontate le tematiche dell’accoglienza e dell’efficacia della comunicazione (verbale e non verbale) per riuscire a rispondere ai bisogni di tutti gli utenti – iscritti e non iscritti – che entrano nelle sedi Fnp. Per entrambe le categorie si è inoltre avviata un’opera volta a verificare le conoscenze possedute in merito alla storia e ai valori fondamentali della Cisl per renderle accessibili, gradualmente, anche ai nuovi collaboratori pensionati, molti dei quali si affacciano per la prima volta all’esperienza sindacale.

IL FUTURO

Abbiamo ricordato, per sommi capi, il lavoro svolto e i criteri che hanno guidato la scelta di contenuti e metodi, ma non siamo tentati dalla sindrome della nostalgia: sappiamo di dover volgere lo sguardo al futuro. Sappiamo altresì che il sistema della formazione della Fnp lombarda, pur avendo ottenuto stima e riconoscimento, presenta ancora margini di miglioramento, non solo per quanto riguarda i contenuti quanto per le comunicazioni tra struttura Regionale e Territori e tra i Territori stessi. L’obiettivo di medio-lungo periodo è quello di rendere più organica la rete di relazioni tra le Segreterie Territoriali e quanti praticano la formazione, aumentando la condivisione e la valorizzazione delle persone, delle esperienze, delle conoscenze e delle buone pratiche.

Nel confronto con i responsabili delle politiche formative degli otto Territori lombardi, sono emerse le seguenti necessità:

  • assicurare continuità nel tempo al confronto sui contenuti e sugli strumenti della formazione tra struttura Regionale e Territori;

  • trovare modalità condivise e uniformi di valutazione delle esperienze concluse;

  • mantenere aperta la riflessione sui modi adeguati per fare formazione alle persone anziane, rivalutando anche l’utilizzo della formazione a distanza per alcune situazioni particolarmente disagiate che implicano tempi di spostamento elevati;

  • effettuare una programmazione congiunta sui percorsi relativi ai temi più importanti;

  • fare arrivare al Regionale maggiori informazioni sulle attività formative svolte autonomamente dai territori, affinché sia in grado di svolgere meglio la sua opera di coordinamento e possa offrire proposte più efficaci, in quanto arricchite dalle esperienze già svolte sul territorio;

  • individuare e preparare operatori territoriali alla formazione che possano cogliere ed esplicitare i bisogni e gestire i successivi percorsi in un’ottica di sussidiarietà regionale;

  • avere a disposizione un elenco condiviso di nominativi cui rivolgersi per la formazione tecnica;

  • assicurare maggiore tempestività nella comunicazione delle informazioni;

  • riuscire a coordinare le attività formative senza ostacolare la funzionalità quotidiana dell’Organizzazione e in particolare dei Servizi; • garantire e gestire efficacemente il ricambio dei quadri.

Sono poi stati individuati gli obiettivi ed i destinatari degli interventi formativi più pressanti:

  • rafforzare le competenze gestionali e organizzative dei dirigenti territoriali;

  • garantire l’aggiornamento tecnico degli operatori in termini di complessità crescente;

  • sostenere dal punto di vista motivazionale, oltre che tecnico, l’appartenenza all’Organizzazione e lo spirito di squadra tra i volontari, gli agenti sociali e gli operatori tecnici che sono alle dipendenze della nostra Organizzazione o collaborano con essa; in particolare occorre rivolgersi a i numerosi giovani che abbiamo assunto, perché trovino o confermino le ragioni ideali del loro essere con noi e la peculiarità del loro contributo al nostro cammino;

  • sviluppare nei contenuti e nei metodi le capacità comunicative di quanti tra noi si trovano a gestire assemblee, incontri pubblici o altro, per aiutarli a governare con responsabilità ogni loro forma di comunicazione, sia essa esplicita od occulta, cosciente o meno, oratoria o gestuale;

  • prestare particolare attenzione nell’individuare metodi idonei di formazione per gli operatori polivalenti, per i delegati comunali, per gli sportellisti welfare.

Pertanto sono state concordate le seguenti iniziative, la cui attuazione deve essere avviata nei prossimi mesi:

  • costituzione di uno specifico gruppo di lavoro, composto da chi opera al Regionale e da un responsabile territoriale portatore di esperienze e di sensibilità sulle questioni formative, che si incontri regolarmente con finalità di verifica delle attività svolte, di condivisione di bisogni e di programmazione congiunta;

  • creazione di un archivio condiviso, accessibile telematicamente ai membri del gruppo di lavoro, che raccolga quanto è stato fatto negli anni trascorsi, che sia aggiornato regolarmente con i progetti futuri e con l’anagrafe (e il percorso formativo) dei partecipanti ai corsi, che contenga i riferimenti e tutte le informazioni necessarie su quanti si occupano di formazione tecnica;

  • creazione di un circuito comunicativo più efficiente e tempestivo;

  • realizzazione di un corso specifico per dirigenti territoriali e uno per il personale di staff. Il presente documento programmatico sulle politiche formative della Fnp Lombardia, ha recuperato tutti gli apporti, orali e scritti, delle Fnp Territoriali lombarde, emersi nell’incontro tenuto lo scorso 20 gennaio 2016, nella Sede Regionale.