L'addizionale comunale Irpef

L'addizionale comunale Irpef

Welfare

07/11/2024



Approfondimento tratto dal n.1 della rivista Informa 2024

Nell’ambito della fiscalità locale, i Comuni possono istituire l’addizionale all’Irpef, fissandone l’aliquota in misura non eccedente lo 0,8%, salvo deroghe espressamente previste dalla legge. A decorrere dall’anno 2007 è stata riconosciuta ai Comuni la facoltà d’introdurre una soglia d’esenzione dal tributo in presenza di specifici requisiti reddituali: in tal caso, l’addizionale non è dovuta qualora il reddito sia inferiore o pari al limite stabilito dal Comune, mentre si applica al reddito complessivo nell’ipotesi in cui il reddito superi detto limite.

I Comuni possono stabilire un’aliquota unica oppure una pluralità di aliquote differenziate tra loro, ma in quest’ultima eventualità esse devono necessariamente essere articolate secondo i medesimi scaglioni di reddito stabiliti per l'Irpef nazionale, nonché diversificate e crescenti in relazione a ciascuno di essi: il cosiddetto sistema progressivo.

La Legge di Bilancio 2022 e la risoluzione 2/22 del Dipartimento delle Finanze hanno introdotto una novità, ovvero la riduzione degli scaglioni di reddito da cinque a quattro.

Da aprile 2022 le regioni italiane hanno deliberato le nuove tabelle, le cui modifiche sono decorse a partire dal 1 gennaio 2023.

Gli scaglioni di reddito e le relative aliquote dell’addizionale in Lombardia sono dunque:

  • per il redditi fino a 15.000€, l’aliquota è dell’1,23%;

  • per i redditi tra 15.000€ e 28.000€, l’aliquota è dell’1,58%;

  • per i redditi tra 28.000€ e 50.000€, l’aliquota è dell’1,72%;

  • per i redditi oltre i 50.000€, l’aliquota è dell’1,73%.

I Comuni con scaglioni di reddito progressivi erano invece tenuti a fare questo intervento durante l’approvazione del bilancio di previsione. Anche per tali eventuali modifiche la decorrenza era prevista per il 1 gennaio 2023.

Attraverso la negoziazione sociale, l’obiettivo a cui mirano la Cisl e la Fnp è quello di tutelare il reddito di pensionati e lavoratori attraverso l’introduzione:

  1. di percentuali basse per i primi due scaglioni di reddito;

  2. del principio della progressività fiscale nelle quattro aliquote in sostituzione dell’aliquota unica;

  3. di una soglia di esenzione minima di 15.000€.

Prendendo ad esempio un pensionato medio lombardo con reddito annuale fino a 28.000€: al variare dell’aliquota fissa, varia il calcolo dell’addizionale pagata. A titolo esemplificativo, con un’aliquota allo 0,4% paga 112€ di addizionale all’anno, mentre se l’aliquota sale allo 0,8% ne paga il doppio (224€).

Tale ragionamento risulta utile per rimarcare quanto espresso pocanzi, ovvero che all’interno dell’attività di confronto con gli enti comunali, qualora l’amministrazione non preveda la progressività, occorre prediligere aliquote basse per i redditi inferiori.

il sistema con le aliquote progressive risulta essere molto vantaggioso per le persone rispetto a quello con le aliquote fisse; infatti prendendo a riferimento un pensionato con reddito fino a 28.000€, con le due aliquote a 0,40% fino a 15.000€ e a 0,50% da 15.000€ a 28.000€, il risultato è che pagherebbe 125€ anziché 140€.

Riguardo il tema dell’esenzione suggeriamo di sostenere con forza la richiesta di aumentare l’esenzione dell’addizionale comunale almeno a 15.000€. Infatti chi risulta esente dal pagamento dell’Irpef non deve pagare l’addizionale comunale e regionale per effetto della cosiddetta no tax area Irpef che è diversa a seconda delle classi. Nel 2023 le cifre erano: 8.174€ per i lavoratori dipendenti, 8.500€ per i pensionati e 5.500€ per i lavoratori autonomi.



  • Tratto da INFORMA – Periodico della Federazione Nazionale Pensionati Cisl della Lombardia, n° 2 “La negoziazione sociale in Lombardia – Rapporto 2023”. Finito di stampare nel mese di Luglio 2024.

  • Osservatorio sociale Fnp Cisl Lombardia visitabile al seguente link: https://www.pensionaticisllombardia.it/negoziazione-sociale