Fnp Cisl Brescia e Vallecamonica
29/09/2020
Il direttivo di questa mattina a Erbusco ha messo in campo motivazioni e progettualità. Per non dimenticare
Sindacati dei pensionati uniti e operativi nel segno della speranza. Questa mattina, a Erbusco, in provincia di Brescia, si è svolto il direttivo congiunto di Fnp Cisl Brescia Valle Camonica e Fnp Cisl Bergamo, in una giornata molto partecipata.
Il titolo dell'incontro era "Bergamo e Brescia, insieme nella paura, insieme nella speranza": presenti, tra gli altri, Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl Lombardia, Caterina Delasa e Giuseppe Orizio, segretari generali del sindacato pensionati per Bergamo e Brescia e Piero Ragazzini, segretario nazionale Fnp Cisl.
Il direttivo ha visto gli interventi di Alberto Berrini, economista e consulente economico per Cisl nazionale e la testimonianza di due testate che hanno vissuto e raccontato da vicino i mesi della pandemia: Nunzia Vallini direttore del Giornale di Brescia e Alberto Ceresoli, direttore de L'eco di Bergamo.
Sindacato dei pensionati: il ricordo dei mesi dell'emergenza
L'incontro ha preso le mosse dai mesi più drammatici dell'emergenza, ma non si è fermato ai ricordi. Fnp Cisl ha, sin dall'inizio, lavorato per sollecitare le istituzioni perché prendessero le decisioni più utili a contenere la pandemia, a volte senza essere ascoltata.
Mentre nei giornali si respirava un'atmosfera di urgenza e si è lavorato a rispondere, in modo reattivo, alle esigenze della cronaca in "spirito di servizio", il sindacato denunciava le lacune del servizio sanitario e delle risposte istituzionali.
Hanno detto Caterina Delasa e Giuseppe Orizio:
“Non possiamo dimenticare i gravi errori che sono stati messi in luce dall'epidemia ma ora serve trovare le capacità di rispondere, dobbiamo trovare gli spunti per ripartire, a cominciare dall'inadeguatezza del sistema lombardo per il mancato collegamento con il territorio. Non siamo prefiche e non abbiamo preconcetti: discutiamo, elaboriamo e proponiamo a chi ha un ruolo per decidere”.
Didoné: non dobbiamo dimenticare
Alberto Berrini ha tracciato lo scenario delle conseguenze economiche della pandemia. Serve serve una politica economica seria perché, se l'Europa ha fatto passi importanti e messo in piedi un sistema importante di aiuti, ora è necessario lavorare a progetti economici e politici ponderati, usando con attenzione e capacità sussidi e finanziamenti. Secondo Berrini, i primi segnali di una possibile uscita dalla crisi si vedranno solo dalla primavera del 2021.
Emilio Didonè ha aggiunto:
“Non dobbiamo dimenticare. Regione Lombardia deve ricostruire una sanità a dimensione uomo, soprattutto in situazioni di emergenza, ma nell'ottica di non ritrovarsi più nell'emergenza”.
Piero Ragazzini ha concluso l'incontro:
“Oggi abbiamo avuto l'opportunità di parlare di speranza. Da questa situazione usciamo se diamo elementi di speranza, non facendo gli imprenditori della paura. Non dobbiamo aspettare la ripresa, ma lavorare a riforme che riescano a favorirla. Perciò, ripensare la sanità pubblica, la presenza sul territorio, i servizi alle persone, la non autosufficienza. L'economia non deve essere nemica di sanità e socio-sanitario: il modello di sviluppo deve mettere al centro la persona e il lavoro”.