Piero Ragazzini a Bergamo: il punto debole è la medicina del territorio

Organismi

16/06/2020



Lunedì 15 giugno il segretario nazionale del sindacato dei pensionati ha partecipato al consiglio generale, inaugurando la settimana di iniziative per cambiare la sanità lombarda

Piero Ragazzini, segretario generale Fnp Cisl nazionale, è stato a Bergamo ieri, il 15 giugno, al consiglio generale del sindacato dei pensionati lombardo. L'incontro si è tenuto in sala Riformisti della sede della Cisl di Bergamo, rispettando le regole di distanziamento anti contagio e in condizioni di sicurezza. Ragazzini ha inaugurato la mobilitazione decisa dai sindacati lombardi contro la politica regionale sulla sanità, precedendo il presidio già previsto per oggi, 16 giugno, di fronte al palazzo della Regione a Milano.

Ha detto Ragazzini:

“Abbiamo scelto Bergamo come segno di solidarietà verso la provincia più colpita e in una Regione dove ci sono stati problemi molto seri. Utilizzeremo l'inizio dell'attuale fase per analizzare le insufficienze di una società resa fragile dall'indebolimento del welfare, dai tagli alla sanità in questi anni e dalla diffusione del precariato".

Piero Ragazzini a Bergamo: carenze nella medicina del territorio

Il consiglio generale del 15 giugno è stata occasione per ripercorrere gli sviluppi della pandemia nella regione lombarda in questi ultimi mesi e i numerosi punti deboli del modello sanitario che ha dovuto fronteggiarla. Insieme a Piero Ragazzini, erano presenti Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl Lombardia, numerosi delegati del sindacato dei pensionati e della Cisl Lombardia.

Nel corso dell'incontro sono emerse le lacune di un sistema che non ha retto all'impatto del contagio da Covid19. Piero Ragazzini ha ricordato che la medicina di territorio è uno dei punti deboli a Bergamo, ma anche in tutta la regione. Il dramma che si è verificato nelle Rsa è stato motivo per ricordare che la loro gestione va ridiscussa, “con il pieno coinvolgimento dei sindacati”, ha ricordato Ragazzini.

Come già ribadito più volte dal sindacato, come affermato da Emilio Didonè, nel corso di molte dichiarazioni stampa nei giorni scorsi, è auspicabile una legge nazionale sulla non autosufficienza per intervenire su un problema che è destinato a crescere negli anni futuri.

Come ricorda oggi il primo presidio organizzato da Cgil Cisl e Uil e dai sindacati dei pensionati, è necessaria una riflessione sul modello sanitario lombardo e sono urgenti interventi politici e istituzionali orientati a un cambio di rotta sulla sanità.