Sei casi di Coronavirus a Codogno. Gli abitanti invitati a non uscire di casa

Sei casi di Coronavirus a Codogno. Gli abitanti invitati a non uscire di casa

Sanità

21/02/2020



Le persone che, in quella zona, presentino sintomi influenzali non devono andare al Pronto Soccorso ma chiamare il 112. Attiva la task force regionale

Ci sono sei casi di Coronavirus, Covid-19, accertati ad oggi, 21 febbraio, a Codogno, a circa 25 chilometri da Lodi. Il primo caso è stato scoperto ieri sera alle ventuno ed è stata attivata la task force regionale, in contatto con ministero della Salute e Protezione Civile.
Regione Lombardia ha indetto la prima conferenza stampa informativa alle 12.30 e ha annunciato un secondo appuntamento questo pomeriggio alle 17.

Due i consigli per gli abitanti nei comuni di Codogno, Casalpusterlengo e Castiglione d'Adda:

  1. evitare di uscire di casa
  2. all'insorgere di sintomi di influenza, non andare al Pronto soccorso ma chiamare il 112.

Attilio Fontana, presidente di regione Lombardia, in conferenza stampa ha dichiarato:

“Le misure che assumiamo non devono essere viste come qualcosa di drammatico o preoccupante. Sono gli unici mezzi per limitare il contagio: non dobbiamo diffondere il panico ma far sapere che la cabina di regia è attiva”.

Sei casi di Coronavirus a Codogno: che cosa succede

Sono ancora in corso gli accertamenti sulle persone che, nei giorni corsi, sono stati a stretto contatto con il primo contagiato di Covid-19 in Lombardia, il 38enne ora in terapia intensiva a Codogno. La moglie e un amico che ha condiviso con lui un'attività sportiva sono risultati positivi al test. Altre tre persone si sono presentate spontaneamente nella notte e sono affetti dal Coronavirus, ma pare non abbiano avuto rapporti con il primo paziente.

In base alla procedura, tutti i familiari, colleghi e conoscenti che hanno avuto contatti stretti con queste persone saranno isolate e verrà somministrato il tampone per verificare se sono stati contagiati. Ad oggi, si tratta di circa 250 persone. Per loro scatta la quarantena, il soggiorno in una stanza singola, con bagno singolo, e la necessità di indossare mascherina e guanti non appena si esce dal proprio locale.
Regione Lombardia e Protezione Civile sono alla ricerca di strutture apposite per far partire l'isolamento.

Per tutti gli altri abitanti dei tre comuni lodigiani, l'invito è praticare, in via prudenziale, un isolamento volontario, restando in casa e evitando contatti sociali.

Chi avesse sintomi influenzali, inoltre, non dovrà recarsi al Pronto Soccorso ma chiamare il 112. Saranno poi i medici preposti a valutare le singole situazioni, decidere per il trasporto in ospedale o eseguire il test sul Coronavirus a casa del paziente. 

Per evitare il rischio di contagio, il pronto soccorso di Codogno, dove si era recato il primo paziente, ignaro di aver contratto il virus, è stato chiuso.


Ultimo aggiornamento venerdì 21 febbraio alle ore 14.00