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02/05/2019
Sulla Gazzetta Ufficiale del 6 aprile le norme per acquistare un’auto nuova poco inquinante e risparmiare da 1500 a 6000 euro. In vigore fino al 31 dicembre 2021
Ecobonus auto 2019: cos'è e come funziona? I dettagli per acquistare un'automobile nuova con ecobonus sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 6 aprile. Si tratta del Decreto 20 marzo 2019 del Ministero dello Sviluppo Economico: "Disciplina applicativa dell'incentivo «eco-bonus» per l'acquisto di veicoli nuovi di fabbrica di categoria M1 a basse emissioni di CO2 e di categoria L1 ed L3e elettrici o ibridi".
Nel pdf da scaricare in fondo alla pagina, trovi l'analisi Fnp Cisl con i dettagli sull'ecobonus auto 2019.
Di seguito, le informazioni principali. L'incentivo riguarda veicoli di categoria M1, automobili con specifiche caratteristiche e veicoli a due ruote, di categoria L1 ed L3e elettrici o ibridi.
Ecobonus auto 2019: cos'è
L'ecobonus auto 2019 è un contributo statale, corrisposto dal venditore all'acquirente dell'auto, mediante compensazione con il prezzo di acquisto. Non è cumulabile con altri incentivi di carattere nazionale e dà un vantaggio economico che va da 1500 a 6000 euro. Il decreto mira a incentivare l'acquisto di veicoli poco inquinanti, come le auto elettriche e ibride.
L'incentivo vale per i veicoli acquistati e immatricolati in Italia, dal 1 marzo 2019 al 31 dicembre 2021. Le principali condizioni da rispettare sono:
- determinati limiti di emissioni inquinanti;
- una soglia di prezzo del veicolo;
- le modalità di pagamento.
A chi spetta l'ecobonus auto
Per ottenere il vantaggio economico, è necessario scegliere un'automobile che ha un prezzo inferiore a 50.000 euro, Iva esclusa. Il riferimento è quanto indicato dal listino prezzi ufficiale della casa automobilistica produttrice.
Il limite massimo per le emissioni di anidride carbonica allo scarico è di 70 g/km.
Se, insieme all'acquisto della nuova auto, si rottama l'automobile vecchia di classe Euro 1, 2, 3 e 4, è possibile chiedere un incentivo pari a:
- 6.000 euro, per veicoli agevolabili che producono emissioni di CO2 non superiori a 20 g/km;
- 2.500 euro, per veicoli agevolabili che producono emissioni di CO2 tra 20 g/km e 70 g/km.
Se la vecchia auto non viene rottamata, il contributo si riduce:
- 4.000 euro, per veicoli agevolabili che producono emissioni di CO2 non superiori a 20 g/km;
- 1.500 euro, per veicoli agevolabili che producono emissioni di CO2 tra 20 g/km e 70 g/km.
Come funziona l'ecobonus auto 2019?
Per averlo è necessario controllare l'intestatario dell'auto.
Alla data di acquisto del nuovo veicolo, il veicolo consegnato per la rottamazione deve essere intestato, da almeno 12 mesi, allo stesso intestatario del nuovo veicolo o ad uno dei familiari conviventi alla stessa data. Il contributo vale anche in caso di leasing: il veicolo nuovo, allora, deve essere intestato, da almeno 12 mesi, all' utilizzatore del suddetto veicolo o a uno dei predetti familiari.
Infine, nell'atto di acquisto deve essere dichiarato che il veicolo consegnato è destinato alla rottamazione. Deve, inoltre, essere indicata la misura dello sconto praticato, in ragione del contributo statale.
Analoghe condizioni sono necessarie per chi acquista un veicolo a due ruote L1 ed L3e.
Ecobonus 2019: elenco auto
Secondo quanto riportato da Ansa il 6 aprile 2019, i veicoli che si possono acquistare con incentivo, sono, ad esempio, i seguenti modelli:
Bmw i3, Citroen C-Zero, Hyundai Kona EV, Kia Soul Eco Electric, Nissan Leaf, Smart Fortwo EQ, Volkswagen e-Up! ed e-Golf e Tesla Model 3.
Rientrano anche i modelli ibridi plug-in, tenendo conto del limite prezzo indicato per le elettriche, come l'Audi A3 e-Tron, le Bmw Active Tourer 225xe e Serie 5 versione 530e, le Kia Niro Plug In e Optima Plug-in Hybrid, la Mercedes GLC 350e, la Mini Countryman Cooper S E, la Mitsubishi Outlander Phev e la Toyota Prius Plug-in Hybrid.
Conservare le ricevute
Per fruire delle detrazioni, i pagamenti devono essere effettuati con bonifico bancario o postale, o con altri sistemi di pagamento tracciabili. Il contribuente è tenuto a conservare ed esibire, previa richiesta degli uffici finanziari, le fatture, le ricevute fiscali, la ricevuta del bonifico e altra idonea documentazione comprovante le spese.
Link utili: il decreto sulla Gazzetta ufficiale: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/04/06/19A02391/sg