Welfare
01/07/2024
Approfondimento tratto dal n.1 della rivista Informa 2024
I nuclei Alzheimer sono servizi residenziali o semiresidenziali istituiti in Lombardia principalmente all’interno delle Rsa, degli Istituti della Riabilitazione (Idr) e dei Centri diurni integrati (Cdi). Hanno l’obiettivo di garantire le condizioni di cura, protezione e sicurezza, e al tempo stesso ritmi di vita e stimoli riabilitativi adeguati alle ridotte capacità cognitive e funzionali degli ospiti.
I nuclei Alzheimer presso le Rsa sono i più numerosi e assistono persone con demenza conclamata i cui disturbi psico-comportamentali non sono gestibili a domicilio. Il costo della degenza (temporanea oppure permanente) è a carico del Ssr per la quota sanitaria, mentre la parte sociale/alberghiera è a carico dell’utente o del Comune di residenza qualora sussistano particolari condizioni e requisiti, soprattutto legati alla situazione reddituale. La quota sanitaria, secondo quanto definiti dagli ultimi provvedimenti regionali, è di 62€ al giorno.
In queste unità di degenza viene costantemente monitorato lo stato cognitivo, comportamentale e funzionale dell’utente, il suo livello di autonomia, la capacità di interazione con l’ambiente e di collaborazione con il personale di assistenza.
Dai dati raccolti tramite le Ats e verificati con la carta dei servizi delle Rsa abbiamo potuto rilevare che nell’ultimo quinquennio 2019/2023 i posti letto contrattualizzati sono aumentati solo di 63 unità, passando da una dotazione di 4.354 a 4.417.
Ricordiamo che, anche a seguito di impegni assunti con le organizzazioni sindacali, la Giunta regionale lombarda si era impegnata ad intervenire sulla dotazione dei posti letto Alzheimer, portando la dotazione complessiva di posti letto in nuclei Alzheimer a 4.596 entro il 30 aprile 2020, arrivando così ad avere un indice di dotazione di almeno 2 posti letto contrattualizzati ogni 1.000 anziani over 65 in tutte le Ats.
Se una parziale giustificazione può essere rinvenuta in una fase iniziale nella pandemia da Covid-19, vogliamo comunque sottolineare che Regione Lombardia, ancora una volta, non ha rispettato quanto essa stessa ha scritto in un proprio atto deliberativo e ciò creando particolari disagi per le famiglie lombarde, soprattutto per quelle con i casi più gravi di Alzheimer che, nell’impossibilità di continuare l’assistenza domiciliare, si vedono a rivolgersi alle Rsa con posti letto solventi disponibili e pagare di conseguenza il costo complessivo della retta.