Sanità in Lombardia: scarso funzionamento delle case di comunità e carenza di personale

Sanità in Lombardia: scarso funzionamento delle case di comunità e carenza di personale

Sanità

28/11/2023



Onesto Recanati. "Disponibili a proseguire ed implementare il confronto con l'Assessorato per trovare una soluzione condivisa"

Sono 103 le case di comunità in Lombardia in cui lavorano 1400 medici (la maggior parte specialisti) e 948 infermieri. Entro la fine dell’anno dovrebbero diventare 129, 199 entro il 2026 in base a quanto stabilito dall’Unione Europea che ne finanzierà 186.
Le case di comunità sono uno dei progetti cardine della sanità territoriale disegnata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, al loro interno dovrebbero esserci medici di base, specialisti, infermieri per offrire ai cittadini un’assistenza di prossimità ed evitare che, come succede oggi, si intasino ospedali e pronto soccorso.
Regione Lombardia ha affidato all’Istituto Mario Negri il monitoraggio sulle strutture per tenere sotto controllo l’andamento e il funzionamento delle case di comunità. “Sorge spontanea una domanda” commenta Onesto Recanati, segretario regionale Fnp Lombardia con delega alla sanità e al welfare: “Perchè non basarsi sui dati che possono offrire le 8 Ats che dipendono dall’assessorato al Welfare, piuttosto che rivolgersi ad un istituto esterno?”
Un altro punto importante riguarda l’attuazione della norma nazionale e regionale (Decreto ministeriale 77/2022 e Legge regionale 22/2021) in Lombardia: “Siamo in ritardo! Sia riguardo all’apertura di tutte le strutture sia per la loro operatività” prosegue Recanati. “La scarsità del personale medico di base, specialistico ed infermieristico all’interno delle strutture, blocca di fatto l’erogazione dei servizi di assistenza sanitaria e di cura di prossimità, che rappresentano uno degli obiettivi principali dell’evoluzione del sistema sanitario e sociosanitario”.
Oggi infatti, la Lombardia tra le regioni del nord è una delle più penalizzate per la mancanza di personale medico-sanitario: tra il 2019 e il 2021 sono stati persi 317 medici di medicina generale e 44 pediatri di libera scelta.
“Occorre che Regione Lombardia dia una svolta all’attuazione del riordino della sanità territoriale e che trovi, di concerno con le altre regioni e il Governo, una soluzione alla carenza del personale sanitario” ha ribadito Recanati. “Noi come organizzazioni sindacali siamo disponibili a proseguire e ad implementare il confronto con l’Assessorato e la Direzione generale al Welfare per provare a identificare delle risposte a queste problematiche, soluzioni che auspichiamo possano trovare riscontro nel piano triennale 2023-2027”.