Previdenza
26/04/2021
Per il segretario generale della Cisl non si può escludere a priori la proroga della pensione con quota 100 senza prevedere alternative valide
Come saranno le pensioni dopo Quota 100? La misura di pensione anticipata scade il 2021 e da più parti è stato sollevato il problema dello “scalone”, cioè la distanza tra gli attuali requisiti richiesti per andare in pensione e quelli, più penalizzanti, che rientrerebbero in vigore dal prossimo anno se non vengono stabiliti altri provvedimenti.
Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, ha rilasciato una dichiarazione sul tema pochi giorni fa, il 25 aprile:
“Escludere a priori la proroga della pensione con quota 100 così come è riportato nella bozza del Pnrr senza prevedere alternative valide e socialmente sostenibili è profondamente sbagliato. Il sistema pensionistico italiano deve essere reso più flessibile per rispondere alle legittime aspettative di milioni di lavoratori e lavoratrici. Bisogna evitare a tutti i costi un nuovo scalone a 67 anni ed un altro fenomeno esodati".
Pensioni dopo Quota 100: la posizione del sindacato
Per Sbarra è necessario parlare con il Governo su questi temi: assicurare l’uscita volontaria dal mercato del lavoro a partire da 62 anni o realizzare l’obiettivo di 41 anni di contributi a prescindere dall’età.
“Speriamo che la Commissione di studio su lavori gravosi ed usuranti venga convocata al più presto per confrontarsi anche con le parti sociali su questo tema. Ma non basta. Ci sono i lavoratori fragili, le donne particolarmente penalizzate dalle riforme degli ultimi 20 anni, i giovani che con carriere frammentarie e basse retribuzioni avranno pensioni contributive molto basse per i quali bisogna iniziare a ragionare su una pensione contributiva di garanzia. Le proposte del sindacato sulla riforma del sistema previdenziale vanno nella direzione di migliorare l’impianto previdenziale nel suo complesso”
Sbarra ha concluso dicendo di essere in attesa di una riposta da parte del ministero per il lavoro, in merito alla richiesta di apertura di un tavolo di confronto su questi temi.
L'intervento di Piero Ragazzini
Sul nodo delle pensioni dopo Quota 100 è intervenuto anche Piero Ragazzini, segretario generale Fnp Cisl. Ragazzini chiede al governo che vengano ascoltate le istanze dei sindacati, sul rischio di nuovi esodati e sulla separazione tra previdenza e assistenza.
“Non possiamo rischiare di creare nuovi esodati così come è avvenuto con la legge Fornero: è per questo che al Governo chiediamo di ascoltarci prima di decidere di escludere a priori la proroga della pensione con quota 100.
Su questo tema di grande importanza serve una riflessione seria, che porti ad una valutazione approfondita, non solo per quanto riguarda la corretta definizione di lavori gravosi ed usuranti nei confronti dei quali è necessario adottare misure specifiche, ma anche per ciò che concerne la corretta separazione tra previdenza e assistenza, così da poter dimostrare che la spesa previdenziale in Italia è pienamente sostenibile e perfettamente in linea con la media europea".
Per Ragazzini è necessario che la Commissione istituita a tal fine riprenda presto il proprio lavoro, in modo da eliminare la tesi fuorviante che la spesa previdenziale in Italia sia troppo alta.
Separando previdenza e assistenza e analizzando i conti di ciascuna voce, si dimostrerebbe, infatti, che la parte di spesa pensionistica a carico della fiscalità generale è quella relativa alle prestazioni assistenziali e non a quelle previdenziali, frutto di contribuzione versata e soggetta a imposizione fiscale.