Welfare
29/06/2018
Lo scorso 26 giugno è stato presentato presso il Centro Congressi de La Sapienza Università di Roma l'Osservatorio CLaP - Cura, lavoro e professionalità, nato dalla collaborazione tra la FNP CISL, la Fondazione PMR - Partecipazione, mediazione, rappresentanza e il Dipartimento di Scienze Sociali e Economiche della stessa università, che si prefigge come scopo quello dell'analisi e dello studio dei bisogni legati alla cura in Italia, per costruire un modello di gestione integrato del mercato del lavoro e della cura, attraverso una serie di attività che promuovono la conoscenza, la disseminazione, il dialogo tra attori interessati.
Durante i lavori della mattinata sono intervenuti Gigi Bonfanti segretario generale FNP CISL, Maria Trentin responsabile del Coordinamento donne FNP CISL, Attilio Rimoldi presidente della Fondazione PMR, Ignazio Ganga segretario confederale CISL, Giuseppe Ricotta vicedirettore del DISSE - Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche presso La Sapienza Università di Roma, Alessandra Rimano, Antonio Corasiniti, Luisa De Vita, Silvia Lucciarini ovvero il gruppo di ricercatori e del comitato scientifico CLaP che hanno seguito l'avvio dell'Osservatorio, Tatiana Pipan professoressa di Sociologia delle Organizzazioni presso La Sapienza Università, Enrico Pugliese professor emerito di Sociologia del Lavoro presso La Sapienza Università, Riccardo Mazzarella coordinatore del gruppo di ricerca di Analisi sul tema delle competenze e delle qualificazioni per l'INAPP - Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche.
I contributi ai lavori hanno evidenziato che il lavoro di cura comprende come destinatari larghe fasce della popolazione: bambini, anziani, malati e che al momento la maggior parte della forza lavoro in questo settore sia a carico delle donne (circa l'80%). Recenti dati dell'INPS, anticipati da rilevazioni della FNP CISL, hanno illustrato che anche il numero delle donne italiane che vengono assunte nel settore della cura alla persona sta aumentando.
I ricercatori de La Sapienza hanno evidenziato che il lavoro di cura, comprendente l'insieme delle pratiche che attengono al contesto domestico in modo particolare per gli utenti deboli, presenta diversi problemi quali: essendo al domicilio si tende a pensare soprattutto che sia il genere femminile a doversene occupare; proprio perché domestico si fatica a comprenderlo come un lavoro e nell'ultimo periodo sta emergendo anche l'invecchiamento degli assistenti/caregiver.
Dal 2000 in poi diverse sono state le risposte che in Europa sono state date a questo fenomeno:
- nei Paesi settentrionali i servizi sono stati geolocalizzati e sono stati affidato ai privati;
- in Francia si è unita la domanda di lavoro femminile al bisogno di cura, così facendo il modello ha portato vantaggi;
- nel nostro Paese invece le amministrazioni pubbliche (a tutti i livelli) hanno preferito non occuparsene in maniera strutturale ed il fenomeno è stato affidato agli assistenti familiari, soprattutto provenienti dall'Est Europa.
Il segretario confederale Ganga, oltre a ricordare che il sindacato deve presidiare tanto i lavoratori quanto gli assistiti, ha ricordato alcune criticità del Sistema sanitario nazionale (Ssn) che hanno immediate conseguenze anche sull'assistenza, soprattutto per gli anziani, ovvero: l'aumento esponenziale della cronicità, i problemi legati alla riabilitazione, la mancanza di un sistema di cure intermedie, il numero dei medici in prospettiva futura, il tanto enunciato passaggio dall'ospedale al territorio ma che non vede un potenziamento delle strutture e delle reti territoriali. Tutti problemi che abbiamo rilevato anche a livello regionale e che cercano una possibile soluzione nell'Agenda Sanità 2018.
Il discorso è proseguito su alcune attenzioni particolari da porre al tema delle professioni: non rincorrere un'assistenza “fai da te” perché sono necessari preparazione e competenza; inoltre in ambito sanitario e sociosanitario c'è bisogno di un salto di qualità sul tema dei lavoratori, anche e soprattutto con l'ausilio del mondo della formazione e delle università.
Tra gli obiettivi ai quali bisogna tendere, oltre all'emersione del lavoro nero, vi è la regolarizzazione dei rapporti di lavori per arrivare a creare una buona occupazione e uno sviluppo di qualità, che porti benefici anche all'economia italiana.
Dipartimento Welfare FNP CISL Lombardia
A cura di: Pietro Cantoni, Giuseppe Redaelli, Filippo Cristoferi